Allo staff di Up Vision capita spesso, nell’attività commerciale giornaliera, di misurarsi con clienti che hanno già dei usufruito, o continuano ad usufruire, dei servizi di alcuni competitor.

In Italia vi sono diverse aziende che offrono servizi di web marketing (principalmente posizionamento nei motori e campagne pay per click) di buona qualità e seguendo criteri corretti e precisi; nella grande maggioranza dei casi, tuttavia, ci si rende spesso conto di come le aziende si siano spesso affidate a competitor che offrono un servizio estremamente superficiale, approssimativo e dagli scarsi risultati.

Nonostante ciò, queste aziende vantano un buon numero di clienti, perché hanno una rete commerciale molto ampia, ma soprattutto perchè possiedono un brand piuttosto conosciuto ed in grado di evocare efficienza e sicurezza nel senso comune del cliente. In realtà, come detto, il brand di queste aziende si è consolidato nel mercato in tutt’altri settori e non certo nel web marketing, come ampiamente dimostrato dal loro modo di operare.

Le web agency professionali italiane concordano nel malvedere questo genere di competitor, non per concorrenza (che c’è e ci sarà sempre in tutti i settori), ma appunto per via dei loro servizi standard, puramente meccanici, contrari ai più basilari principi del web marketing quali il monitoraggio costante, la personalizzazione e la selezione accurata delle keyword.

Il rischio concreto è che l’offerta in massa di questo genere di servizio di bassissima convenienza per il cliente diffonda una scorretta cultura del web marketing, tanto da farlo considerare una spesa tutt’altro che fondamentale.

Da qui nasce l’esigenza di dimostrare, ovviamente con i fatti, che questo genere di servizi è molto meno efficiente di quanto potrebbe proporre una web agency come Up Vision.

A tal fine, Up Vision ha ideato un sistema di monitoraggio ad hoc che consentirà di avere delle statistiche comparative tra le diverse campagne pay per click, che vi esponiamo in seguito:

Premesso che è impossibile monitorare gli accessi da una campagna pay per click di un competitor, in quanto questo tipo di accessi vengono compresi nel “traffico diretto” (ovvero, la digitazione diretta dell’indirizzo web del sito da parte dell’utente), abbiamo chiesto ad un cliente di cambiare la pagina di atterraggio delle campagne del competitor, in una pagina identica ma con nome differente e con un indicizzazione bloccata all’interno del motore; al fine di escludere ogni possibile ingresso dal traffico organico di Google.

Grazie al filtro creato nelle statistiche di monitoraggio, sarà dunque possibile comparare le due diverse campagne pay per click. Il progetto sarà avviato nei prossimi giorni, ed ovviamente siamo in attesa di scoprire cosa sveleranno i risultati.

Sarebbe un piacere, inoltre, se questa potesse rivelarsi un’idea interessante per tutte le altre web agency che operano in maniera corretta e professionale.